Andare per regge e residenze di Andrea Merlotti. Incontriamo, nella storia d’Italia, una lunga serie di sovrani di ogni genere – papi, re, duchi – grazie ai quali la penisola è stata costellata di regge e residenze prestigiose. Grandi architetti come Juvarra, Vanvitelli e Piermarini, affiancati da letterati e da artisti, hanno contribuito a trasporre sul piano della progettazione, dell’estetica, della decorazione le esigenze politiche e di autocelebrazione dei loro committenti. Sfilano così i Palazzi Vaticani e il Quirinale, ì Palazzi Reali di Torino, Genova, Milano, Firenze, Napoli e Venezia, le regge di Caserta, Colorno e Venaria, la villa reale di Monza. E insieme a questi sontuosi edifici incontriamo anche gli uomini che li vollero e che li fecero realizzare come teatro del proprio potere. Il viaggio non s’arresta con la caduta della monarchia, ma giunge al nostro presente: molte di tali regge e residenze, infatti, continuano a parlarci delle nostre identità.
LA STORIA CHE CONTINUA
La storia che continua si scombina
riprendendo memorie trapassate
votare o non votare è un mio problema
nell’Europa che esiste e si dimena.
Per la lingua italiana mi arrabatto
con sei vocabolari che consulto
la lettura di libri passatempo
continuando vecchissima aiutata.
Le regge e residenze meraviglia
passate d’eleganza in disamore
disguido boicottando dire e fare
svisando voglie amori discrepanze.
24 settembre 2018
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