“Contro il sacrificio” di Massimo Recalcati. “La passione per il sacrificio è solo umana. Gli uomini non si sono limitati a sacrificare sull’altare animali offerti ai loro dèi, ma hanno sacrificato su quell’altare anche la loro vita. È il caso dell’uomo ipermorale che sacrifica il suo desiderio, o del martire del terrorismo che si immola per una Causa. Un fantasma fondamentale ha attraversato l’Occidente: vivere nel sacrificio per ottenere un rimborso illimitato (da Dio, dalla propria famiglia, dall’Altro). In psicoanalisi questa è la Legge paradossale del Super-io: il sacrificio non è una semplice rinuncia al soddisfacimento ma una forma masochistica del soddisfacimento. È un fantasma che proviene da una interpretazione solo colpevolizzante del cristianesimo. La psicoanalisi, insieme alla parola più profonda di Gesù, si impegna invece a liberare la vita dal peso del sacrificio. Il che comporta un diverso pensiero della Legge: l’uomo non è schiavo della Legge perché la Legge – come sostiene la lezione cristiana – è fatta per l’uomo e non l’uomo per la Legge.”
LA NASCITA E LA MORTE
Invischiare la vita è accadimento
del noi troppo sapere e non sapere
perché come da dove vita e morte
ci assediano proficue inevitabili.
La nascita e la morte agglomerate
ci accludono concludono pervertono
nel bene con il male avanti e indietro
mal appropriatamente precisate.
Si esiste sempre insieme mai da soli
si nasce cresce impara ci si avalla
imprevedibilmente e nel contrario
più spesso con avulsi avvenimenti.
2 aprile 2018
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