Ho letto “I TABU’ DEL MONDO” di Massimo Recalcati. “In un’analisi lucida e appassionata Recalcati ci dice che dobbiamo distinguere due versioni del tabù: “da una parte la sua forma semplicemente ideologica-superstiziosa; il tabù come luogo di restringimento della vita. Dall’altra una forma del tabù come ammonimento e indice simbolico – memoria della Legge della parola -, segno che la vita non ci appartiene mai come una semplice presenza di cui siamo proprietari, ma è qualcosa che porta con sé la cifra – trascendente e impossibile da svelare – del mistero”.
La vita che continua meraviglia
bisogna nel possibile ingranare
al meglio che si può per gli altri e noi
cercando di aggiustarsi e levigarsi.
Non pensare oltre troppo ma abbastanza
nei limiti protervi districati
che agguantano perseguono smorzando
l’inoltre che si strige e si squaderna.
Sopportare il mal fare che sbilancia
peggiorando intrigando disossando
l’obbrobrio che prosegue distogliendo
pazientando attendendo dispensando.
9 gennaio 2018
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