Ho letto: “CAPITALISMO PARASSITARIO” di Zygmunt Bauman. “Nella modernità liquida raramente una cosa mantiene la sua forma abbastanza a lungo da ispirare fiducia e da solidificarsi in affidabilità. Camminare è meglio che rimanere seduti, correre è meglio di camminare e fare surf è ancor meglio di correre”. La tempesta perfetta provocata dall’attuale tsunami finanziario si è abbattuta sulla società liquida di consumatori che aspettava soltanto una nuova onda su cui “surfare”. Ad andare in pezzi è l’utopia dominante di questi anni, quella che vedeva il dominio di un mercato capace di autoregolarsi, in cui esisteva soltanto un contatto armonioso tra chi vende merci e chi le acquista. Lo stesso è avvenuto per la cultura il cui slogan è diventato “massimo impatto e obsolescenza immediata”: le idee si sono trasformate in merci da accatastare sugli scaffali di un supermercato globale dove devono attrarre l’attenzione dei consumatori immediatamente ed essere sostituite in pochissimo tempo. Nella fase “solida” della modernità un sistema culturale doveva offrire norme rigide e narrazioni coerenti alle quali conformarsi, nei nostri tempi liquidi, all’opposto, suggestioni ed emozioni che seducono e non implicano obblighi e responsabilità.”
- Fuggire il visibilio in mutamento
- che affastella parole gesti suoni
- luci riverberanti ultra colori.
- Spettacolo fracasso inconvertibile
- nel vivere del fare dire esistere
- con un tempo uno spazio odio amore
- 24-08-05
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