
Ho letto sempre più rapidamente: “L’aroma del mondo – Gusto, olfatto e atmosfere” di Hubertus Tellenbach “L’aroma del mondo” coinvolge il lettore in due avventure intellettuali. La prima: considerare gusto e olfatto non solo sensi del piacere gastronomico ma sensi estetici, cioè sensi in grado di svelare gli stati emotivi (la gioia, il disagio, il languore, il ricordo, la nostalgia, ecc.). La seconda: mostrare quanto l’analisi dell’esperienza orale, legata alla mescolanza tra gusto e olfatto, sia una dimensione fondamentale per comprendere e diagnosticare stati di sofferenza psichica” Salvata dalla schizofrenia paranoide, con ventinove anni di psicoanalisi non codificata e laureata in medicina da schizofrenica, lavorai come volontaria, fino a sessantacinque anni, con schizofrenici istituzionalizzati. Costretta a lasciare il lavoro, mi dedicai unicamente alla poesia.
- Piangevo e tu m’hai preso nello studio
- contro tutte le regole d’analisi.
- Tommaso che m’hai fatta navigare
- contro tutte le regole e la logica
- hai visto il mio battello stare in mare
- mentre piangevo per tre quarti d’ora.
- “Ma come, ha degli amici”. tu mi hai chiesto
- mentre stavo con te la prima volta.
- “Ma certo, ho degli amici”. ti ho risposto,
- come fosse normale per chi é pazzo
- parlarne con la gente intorno a un tavolo.
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