Ho letto: “Bartleby – La formula della creazione” di Gilles Deleuze e Giorgio Agamben. “Fin dalla sua pubblicazione nel 1853, Bartleby lo scrivano di Melville, «uno dei più bei racconti dellepoca moderna», sta iscritto come un enigma sulla soglia della letteratura americana. La figura scialba e «incurabilmente perduta» dello scrivano che ha smesso di scrivere, ha letteralmente paralizzato i critici e tenacemente eluso ogni spiegazione. …In questo libro, due filosofi, Gilles Deleuze e Giorgio Agamben, provano a misurarsi con l’enigma di Bartleby e a decifrare il senso della formula.”
- Un canto che è bisbiglio di parole
- con suono senza senso incomprensibile
- Le mosche ronzionzano i ronzii
- nel crollo a putiferio delle idee
- Un cielo a cateratta senza fine
- il crollo dell’oriente e l’antiaurora
- Crolla l’ombra del tempo che precipita
- con l’utopia che muore delle idee
- sul mondo che inquinandosi riinquina
- Dall’utopia ingannevole del dopo
- al silenzio frustrante del più nulla
- La caligine ombrosa del disordine
- Col non capire può la poesia
- dare suono alla vita via dal nulla
- 1993
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