Ho letto con molti salti: “La società eccitata” di Christoph Turke. “Alla fine, ecco il sensazionale. Dovrebbe essere raro, oltre che sconvolgente. Ma quell’emozione che fa sobbalzare, quel fremito che magnetizza, quell’eccitamento da clamore non costituiscono l’oltranza che, ogni tanto, viene a sovvertire il nostro pacato assetto percettivo. Sono la dismisura a cui noi, esseri umani senzienti, siamo ormai assuefatti. Se tutto il visibile e tutto l’udibile alimentano il notiziabile, e la logica stessa dell’informazione impone di impressionare per mezzo di stimoli sempre più forti, la soglia di ciò che eccita il nostro sensorio non smetterà di spostarsi in avanti.” Il libro termina esplicando l’attacco alle Torri di Nuova York, che io rifiutai di guardare in televisione, per evitare l’eccitazione che mi avrebbe comportato. In seguito lavorai molto per capire quanto era successo e la mia vita s’internazionalizzò in vario modo.
- Cercare il modo altro arte e voglia
- di abbellire inventare rifinire
- per capire il progresso tradizione
- dell’antico moderno vecchio e nuovo.
- Internet meraviglia ausilio forza
- ha il limite non senso del virtuale.
- Occhi orecchie le mani odori gusto
- per fare per sapere e condividere
- valori non consumi eccitazione
- droga alcol violenza sesso guerra.
- 2006
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